Questo è l’ultimo post della serie “ANNO 2015: LA SVOLTA!”.
I precedenti sono stati, nell’ordine:
A questo punto del lungo discorso abbiamo capito che ci sono seri problemi per il nostro futuro… soprattutto se i problemi climatici e quelli politico-economici, dovessero sincronizzarsi.
Alcuni potrebbero pensare che ci sia solo il caso a gestire tali “eventi”. Altri potrebbero dimostrare, prove alla mano, che il caso non esiste, specialmente in natura.
A questo punto chiediamoci, come stanno realmente le cose?
Provando a dare uno sguardo più approfondito alla realtà geopolitica che ci circonda, scopriremmo che siamo ormai giunti all’ultima mano di una lunga partita a pocker, e che le carte ormai sono state calate sul tavolo verde, praticamente da tutti i giocatori.
Ora tali giocatori si stanno guardando negli occhi, si scrutano attentamente e stanno iniziando ad abbassare lo sguardo per vedere chi di loro ha vinto. Attimi che sembrano decenni e decenni che passano in un attimo. La partita è chiusa. Ma chi ha vinto? E quale sarà la reazione dei perdenti?
Ci sono essenzialmente 4 giocatori intorno a questo tavolo…. e tutti e 4 si sono mossi sulla base delle loro possibilità e astuzia.
Nord America:
Una potenza economica mondiale, gli USA, che ha sempre dettato legge. In molti la vedono come il vincitore di sempre… il “nemico” da battere ad ogni costo…
Negli ultimi anni gli USA hanno stretto amicizia “particolari” sia in ambito militare che economico e sociale, sia con il vicino Canada (a nord), sia con il Messico (a sud-ovest). Negli ultimi mesi c’è stato anche un nuovo riavvicinamento con CUBA. A questo punto tutto il nord america è unito e (quasi) pronto per affrontare il futuro.
Ma alcune notizie (riporto le principali) ci lasciano perplessi…
…dagli USA:
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Campi FEMA realizzati nelle periferie di tutte le principali città
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Magazzini FEMA riempiti fino all’inverosimile di viveri e generi di prima necessità
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Centri di controllo e comando spostati dalle coste est all’entroterra
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Riattivati i centri operativi SOTTERRANEI del ministero della difesa
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Anticipata a Giugno la “Jade Helm 15”, prima esercitazione in assoluto di questo tipo: “Non sembra che ci siano precedenti di alcun tipo, e forse l’esercitazione militare Jade Helm 15 potrebbe essere la prima nel suo genere nella quale membri del corpo militare degli Stati Uniti si mischieranno alla popolazione civile. A coordinare l’operazione sarà lo United States Special Operations Command, ovvero il commando delle operazioni speciali degli Stati Uniti che ha stabilito che questa esercitazione si terrà in sette stati americani: Texas, New Mexico, Arizona, California, Nevada, Utah e Colorado…”
…dal Canada:
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Attivato il sistema di comunicazione di emergenza, con il quale il governo può comunicare in tempo reale monopolizzando sia le frequenze radio che quelle video
Africa e Sud America:
In sud America vi sono ancora rivalità tra stati che si esauriranno soltanto quando non ci sarà più nulla per cui essere rivali. Ovvero quando bisognerà decidere se vivere o morire. La corsa all’indipendenza dallo strapotere economico dei paesi occidentali (vedi USA ed Europa), sta promuovendo lo sviluppo di una società votata al km zero. Ma i fortissimi interessi stranieri nei principali stati (Argentina e Brasile) riescono ancora a remare contro la realizzazione di una vera “Unione degli Stati Sud Americani”.
In Africa è diverso. Nel “continente nero” ci sono guerre interne e divisioni di popoli tra etnie che ben difficilmente riusciranno a trovare una soluzione. L’unico collante di tutto sembra essere il denaro portato qui dagli stranieri (americani, europei, russi e cinesi), in cambio delle risorse naturali del paese. Ma se qualcuno si limita a riempiere le casse dei primi ministri e capi di governo in cambio di concessioni, altri hanno deciso di costruire. La Cina in particolare sta costruendo decine di grandi città… nel bel mezzo del nulla più assoluto. Palazzi con decine di appartamenti già pronti e disponibili, serviti di tutto, che aspettano solo di essere abitati. Ma da chi? E quando?
ASIA:
I principali paesi asiatici sono 3…. Russia, Cina e India. Gli altri più o meno contano come il 2 di briscola… anche se ci sono alcune potenze atomiche da tenere d’occhio.
La Cina staVa crescendo a ritmi esorbitanti… ma ora ci si accorge che il loro PIL è pompato e per nulla realistico. Il loro “cattivo comportamento”, tuttavia, sta facendo scappare gli investitori stranieri. Gli imprenditori ormai ci pensano su 2 volte prima di impiantare uno stabilimento in Cina… perché il Know-how in quel caso verrebbe irrimediabilmente perso. E in molti non accettano più questo compromesso in cambio di lavoro a costo praticamente nullo.
Ma il principale problema della Cina è la popolazione stessa. Finché c’è lavoro e finché la gente in qualche modo riesce a mangiare tutti i giorni, il popolo cinese può essere tenuto a bada. Quando e se ci saranno problemi, la Cina semplicemente imploderà su se stessa… e le conseguenze potrebbero essere semplicemente devastanti.
L’India si sa… è uno stato dagli eccessi estremi. Estrema povertà da un lato, estrema ricchezza dall’alto. E nel mezzo una popolazione, anche questa di oltre 1 miliardo di individui, che non riesce a staccarsi dalle sue antiche tradizioni.
La Russia è un caso a parte… È lo stratega per antonomasia… sta facendo passi da gigante nel più assoluto silenzio e senza far capire realmente le proprie intenzioni se non quando è troppo tardi. Parafrasando… si potrebbe descrivere come un elefante che magicamente riesce a correre all’impazzata all’interno di una fabbrica di lampadari e bicchieri di cristallo, senza fare il benché minimo danno. Dall’evoluzione tecnologica dei suoi armamenti alla gestione strategica delle proprie riserve di petrolio e gas metano, la Russia si sta dimostrando estremamente lungimirante. E la cosa è quasi imbarazzante!
Ruoli a mio avviso minori, anche se estremamente importanti ai fini geopolitici, li hanno invece i paesi arabi. Da sempre l’Arabia Saudita è stata considerata il principale produttore di petrolio. In pochi si sono accorti che tale ruolo lo ha perso, di fatto, già da quasi 10 anni. Da allora spaccia per proprio il petrolio estratto dai giacimenti dell’Iraq (ma di questo se ne parlava già 12 anni fa) ed ora, stando alle scelte “strategiche” che sembrano intenzionati a fare, si preparano a fare il grande balzo…. nelle energie rinnovabili. E nel nucleare!
Gli altri stati arabi infine cercano solo di sopravvivere alla meno peggio… chi puntando sul gioco d’azzardo e chi investendo sul “mattone” (in realtà i palazzi sono ormai tutti di acciaio e vetro).
Europa:
Fanalino di coda di questa carrellata e degli stati. La considero tale perché è divisa sia tra stati che all’interno dei singoli stati e governi. È il risultato di secoli di pigrizia e lassismo, durante i quali i vari “padroni” hanno badato solo ed esclusivamente al proprio tornaconto e mai ad una crescita concreta dell’intero territorio.
Oggi le divisioni sono tali e tante che non ci si rende minimamente conto di quale sia la fine che si sta facendo. E del perché di tale fine.
Ciò che sta accadendo in Ucraina è lampante: uno stato tra i più “ricchi” della zona est, al confine con la Russia… magicamente e tragicamente distrutto dai poteri forti d’oltre oceano, il cui intento era solo quello della destabilizzazione dell’Europa tramite il blocco definitivo di tutte le vie di approvvigionamento del petrolio e gas naturale.
Disordini simili si sono avuti a più riprese in Turchia, in Macedonia, in Romania e in vari altri stati… Grecia compresa. Ma è in Ucraina, crocevia di diversi metanodotti, ad aver raggiunto l’apice. Anche perché è sempre lì, sul confine, che i Russi hanno il loro unico punto di sbocco sul Mediterraneo. Bloccare quella regione significa chiudere le porte ai russi e impedire loro di accedere e transitare nel Mediterraneo… confinandoli, di fatto, dall’altro lato del mondo. Ma i russi non sono “stupidi”… al contrario degli europei che non hanno ancora capito che nel 2020 termineranno tutte le forniture di petrolio e gas metano dalla Russia e a meno di epocali stravolgimenti degli assetti, ben difficilmente si potranno recuperare i vecchi accordi commerciali. Ma oltre ai problemi provenienti da Est, l’Europa ha anche un problemino non di poco conto, proveniente da Sud… a bordo dei barconi traballanti. I problemi nel nord Africa, infine, rischiano di compromettere anche il metanodotto TransMed proveniente dall’Algeria. Massì… che ce ne fotte… noi abbiamo il calcio!!!!!
PROSPETTIVE:
In USA e Nord America si avviano a un declino ECONOMICO (in primis) e SOCIALE alimentato anche dalla miriade di ETNIE di cui sono composti, unico collante il $ (dollaro), che però sta per finire… (e non vi è un sostituto, troppe le ETNIE/RELIGIONI/DIFFERENZE) …lasciando il CAOS, se prima o dopo un ultimo sussulto MILITARE è da vedere.
L’URSS è implosa senza distruggere il mondo… gli USA??? mmm!!!
La prospettiva alla fine è di una miriade di FEUDI Economico/Sociali diversi.
La CINA deve affrontare un cambio di paradigma e passare da una economia, per il resto del mondo, a una gestione di se stessa… e delle sue risorse/popolazione . Un compito difficile, ma la grande CINA esiste da molto tempo, hanno già affrontato queste situazioni… anche se in scale e tempi ben diversi . Se non cambiano rapidamente… li aspetta solo il COLLASSO, una sanguinosa guerra civile (che nelle campagne viene continuamente repressa nel sangue e nel silenzio generale) e la fine di un’epoca.
L’INDIA, altro grande STATO, ma anche qui (come per la CINA) serve un cambio di paradigma per costruire un futuro … altrimenti il COLLASSO e gli stessi problemi della Cina saranno inevitabili.
L’EUROPA, invece, sta già collassando. Alla fine resteranno tanti piccoli FEUDI (di chi?) in lotta continua per le risorse che non ci sono (non dopo aver spolpato tutto quello che rimane del passato) e per la sopravvivenza, in ambienti naturali contaminati dalle scorie e dai rifiuti di un passato nel quale contavano solo gli €uro e nient’altro. ZERO Economia, ZERO Socialità. Solo la SOMMA di tanti CONFLITTI.
In Africa e Stati Arabi il COLLASSO post petrolio/risorse è in CORSO. Gli addetti ai lavori lo sanno, gli altri no. Hanno avuto la loro occasione d’oro, e l’hanno persa… alcuni, pochi, se ne sono accorti troppo tardi ed ora stanno cercando di trovare una soluzione. Ma la stragrande maggioranza delle loro città si trova in zone totalmente desertiche e la loro sopravvivenza, nelle ville e nei grattacieli moderni, è possibile solo con un elevatissimo dispendio di energia. In un passato molto remoto, gli abitanti di quella regione vivevano in modo diverso. Oggi nessuno di loro riuscirebbe a sopravvivere senza le moderne tecnologie.
In Sud America, se trovano una sua strada, un accordo, mettendo da parte le rivalità e pensando unicamente al loro futuro in COMUNE, possono avere un futuro. Hanno acqua, terra e risorse naturali. Ma non devono continuare a correre dietro al dollaro facile.
Infine la RUSSIA: Tutto o Nulla … ha recuperato alla grande dal crollo dell’URSS (forse non avere più tanti staterelli intorno è un vantaggio) ma deve tracciare la strada per il FUTURO… hanno una densità di popolazione bassa, tante risorse, e una popolazione unita come etnie/cultura/religione. Devono trovare il compromesso per essere in equilibrio… possono giocarsela bene …ma devono capire che il loro nemico è subdolo e cercherà sempre, fino alla fine dei suoi giorni, di portarli sulla strada sbagliata di riforme che non hanno fondamenta e che per loro, come anche per chiunque altro, significano solo espropriarsi delle risorse in cambio del nulla. Non devono cadere nelle guerre e nelle trappole tese per rubargli il FUTURO.
E ADESSO torniamo in EUROPA a vedere la partita di CALCIO… ooops manca la CORRENTE . NIENTE GOL…
…RIVOLUZIONE!!!
Bernardo e Luigi
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